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Storia e descrizione

Salendo il primo tratto della via Vittorio Emanuele, che costeggia lateralmente la chiesa di San Giuliano, si perviene ad un ampio incrocio su cui si affaccia la chiesa di Santo Isidoro Agricola. Fondata nel 1626 dalla compagnia dei borgesi di Calatafimi, cioè degli agricoli di Calatafimi in onore del loro Patrono, "Santo Isidoro", che fu egli stesso agricoltore, che fino ad allora, avevano venerato il loro Santo nella chiesa madre. In essa ebbe sede la Congregazione di Maria SS. degli Agonizzanti, tela fondata nel 1672.
Il prospetto originario della chiesa fu rifatto nel 1944 su progetto dell’architetto Vincenzo Mangano.
Sulla facciata, incastrato nell’architrave della porta d’ingresso, sta un altorilievo, quasi a tutto tondo, di circa m 1,20 di altezza, raffigurante il Santo di Labrador, "Santo Isidoro", con in fondo due buoi aggiogati, nel’atto in cui percuote con vincastro l’arido suolo e ne fa scaturire un abbondante zampillo d'acqua. All’interno sulla sinistra, ancora oggi troviamo una fonte marmorea per l’acqua benedetta con S. Sebastiano, la Madonna col Bambino, lo stemma della città.
A sovrastare la figura del Santo è una festa di angeli di barocco. E soavemente barocco è tutto l’insieme”. La chiesa cinquecentesco nell’architettura interna, barocca negli stucchi ricchi e morbidissimi, un dì patinati d’ oro, che decorano volte, pareti, finestre ed altari, è oggi chiuso al culto. Alcuni dei quadri, delle statue e un’acquasantiera che custodiva, oggi sono esposti al culto nella chiesa di San Michele.




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