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Storia e descrizione:

Il culto di San Michele fu un tempo assai vivo a Calatafimi e la sua festa, che cadeva a maggio, era accompagnata da "iorni quinnici di franchezza di ogni gabbella", cioè per quindici giorni non si pagava la gabella sulle merci. La festa popolare era caratterizzata dalla corsa del "palio" che richiamava anche gente dei paesi vicini. Questa chiesa che fu in origine della "confraternita di S. Michele Arcangelo" ospitò per qualche tempo "Beato Arcangelo Placenza da Calatafimi".
Nel 1596 la Confraternita di San Michele Arcangelo concesse la chiesa ai frati del Terzo Ordine di S. Francesco. Questi ne rifecero gran parte delle fabbriche e vi edificarono accanto il loro convento. La chiesa presenta una pianta basilicale a tre navate, quattro colonne dividono la navata centrale da quelle laterali. Undici sono gli altari, otto sui due lati e tre nelle tribune.
La facciata in stile neoclassico mostra nei resti del campanile non più ricostruito i segni del sisma del 1968; l'interno dell'abside e delle due cappelle laterali è rimasto com'era prima del 1968. Ai due lati del vestibolo sono infisse due Acquasantiere; su quella di sinistra si legge la data del 1526 e sono scolpiti tre medaglioni all'intorno, con S. Sebastiano, Madonna con il Bambino, e lo Stemma della città. NAVATA DESTRA: S. Isidoro Agricola; Gesù flagellato alla colonna, statua lignea del XVII secolo; Crocifisso Ligneo del XV secolo, che fu commissionato tra la fine del XV secolo e la prima metà del XVI secolo dai confrati della locale congregazione di San Michele per la loro chiesa. L’opera risulta essere una “riproduzione umana”di gusto tardo-gotico. Nello stile questa scultura è rappresentativa di una versione tarda del “gotico doloroso”. Il corpo del Cristo appare contratto e deformato, mentre le ginocchia sporgenti sono stile emblematico della sua collocazione storica, il volto assunto, la barba e i capelli curati e composti, ricco di pieghe. Il Crocifisso è stato in gran parte dipinto ma infine è stato riportato alla sua originale bellezza; S. Francesco riceve le stimmate, olio su tela, XVII secolo; Beato Arcangelo Placenza da Calafafimi, statua lignea del XX secolo;Maria SS. del Monte Carmelo, olio su tela; alla base dell'altare reliquiario in cera plasmata di S. Vincenza Martire. Nella cappella che chiude la navata destra S. Lucia, statua lignea del XVI secolo. NAVATA SINISTRA: S. Biagio e un devoto, olio su tela del 1746; S. Giuseppe con il Bambino Gesù, statua in cartone romano del XX secolo;Incoronazione di Santa Rosalia, olio su tela XVII-XVIII secolo; Sacra Famiglia con S. Gioacchino e S. Anna, olio su tela del XVII secolo; S. Onofrio, statua lignea del secolo XVI; Maria SS. del Sacro Cuore, XX secolo; Pulpito ligneo scolpito dall'artigiano mastro Mariano Mucaria, 1957. ABSIDE : Sull'altare maggiore Maria SS. delle Grazie, XVI secolo; sul lato destro S. Nicola Vescovo, quadro del XVII secolo; sul lato sinistro S. Raffaele Arcangelo, quadro del XVII secolo. S. Michele Arcangelo, 1499; sulla parete destra Maria SS. degli Agonizzanti, quadro del XVII secolo; Nella Chiesa di San Michele Arcangelo negli anni cinquanta nasce il tradizionale tappeto artistico, grazie all’immensa dedizione di Monsignore Diego Taranto, e si ripete in occasione della sacra ricorrenza del Corpus Domini. Oggi la voglia di custodire questa tradizione, il forte spirito religioso che da sempre distingue Calatafimi e i calatafimesi, porta il movimento Idea Giovane. Il tappeto in origine era realizzato nella sua tonalità in petali di fiori, con anni sostituiti da materiali alternativi, che garantiscono una maggiore varietà di tonalità. Molti giovani hanno partecipato alla realizzazione, tutti uniti da una voglia, ricordare il passato per costruire il futuro.


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